Allegria di Naufragi

La forza di ripartire

Luca Pirola
2 min readApr 20, 2020

La poesia “Allegria di naufragi” è sicuramente una delle composizioni più famose del poeta Giuseppe Ungaretti e una delle sue più rappresentative: è stata composta a Versa (Gorizia) il 14 febbraio 1917 e reca il titolo originario (omonimo) della raccolta di Ungaretti alla quale appartiene, Allegria di naufragi.

Il titolo della poesia, Allegria di naufragi, è un ossimoro: cosa c’è di allegro nella condizione di un naufrago? I naufraghi sono gli uomini, che restano tali per colpa dei dolore della guerra, ma il poeta vuole sottolineare che, anche se essi hanno vissuto momenti terribili, è possibile ancora che abbiano uno slancio vitale positivo.

Allegria di naufragi

Versa il 14 febbraio 1917

E subito riprende
il viaggio
come
dopo il naufragio
un superstite
lupo di mare.

La poesia è composta da sei versi brevissimi, a volte formati anche da una sola parola. Tutto ruota intorno alla similitudine, espressa con il “come” messo in evidenza perché collocato in modo solitario nel terzo verso.

La condizione dell’uomo, che sta vivendo la dolorosa esperienza della guerra, viene paragonata a quella del lupo di mare sopravvissuto ad un naufragio, che riprende il largo. La metafora del naufragio viene ripresa dalla più grande tradizione poetica, ovvero autori quali Leopardi, Mallarmé, Baudelaire.

Il naufragio, l’andare alla deriva in balia di forze incontrollabili diventa metafora di ogni evento traumatico che travolge l’uomo, dopo il quale egli per natura ritrova la sua forza vitale per riprendere il proprio viaggio della vita. L’istinto di sopravvivenza, o forse ancor di più l’animo umano sembra fatto apposta per dare il meglio di sè a livello di forza ed energia dopo un “naufragio”, quando cioè l’uomo è travolto completamente dagli eventi e tutto sembra perduto.

Per questo motivo il titolo della poesia presenta la parola “allegria”. In realtà l’allegria è intesa come lo stato d’animo di un uomo che dopo essere sopravvissuto rinasce, risorge e si rimette all’opera per ricominciare a vivere dopo la tempesta.

Il confronto con quanto è avvenuto e si è subito, è quindi ciò che fa ritrovare lo slancio necessario per ripartire nel migliore dei modi, con maggiore consapevolezza di sé.

Dunque, “Allegria di naufragi” è chiaramente frutto delle esperienze di Ungaretti durante la guerra. La similitudine è evidente: come il naufrago sopravvive al disastro navale, così un soldato quale era Ungaretti riprende a vivere intensamente la propria vita dopo essere sopravvissuto alla guerra.

Il tema della guerra è dominante, la parola diventa un simbolo, i versi sono brevi e frantumati e la punteggiatura eliminata: tutti punti che caratterizzano lo stile innovativo di Ungaretti.

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