Amai

La poesia come ricerca della verità che giace al fondo

Luca Pirola
3 min readJan 16, 2021
Umberto Saba nella sua libreria antiquaria

La lirica è una programmatica dichiarazione di poetica, molto più significativa per il fatto di essere in versi. Saba riepiloga qui i caratteri della propria opera: anzitutto sottolinea la scelta di soluzioni formali semplici, ma non per questo banali; successivamente afferma che egli ha voluto esprimere onestamente la verità profonda delle cose; infine, giunto al termine dell’attività poetica e della vita, Saba dichiara di credere di avere effettivamente coinvolto il lettore e si dice soddisfatto dei risultati raggiunti.

Amai trite parole che non uno
osava. M’incantò la rima fiore
amore,
la più antica, difficile del mondo.

Ogni strofa affronta un aspetto del rapporto tra poeta e poesia e pubblico: nella 1^ strofa Saba enuncia la dichiarazione sullo stile “trite parole che non uno/osava”. In questa espressione si ravvede l’orgoglio del poeta per pe proprie scelte, secondo cui attraverso le parole quotidiane (trite) e rime tradizionali egli veicola significati nuovi, che hanno a che fare con gli apsetti profondi dell’io.

Lo stile del testo è coerente con i contenuti, perché esiste una scelta stilistica peculiare di ogni strofa: la prima strofa è caratterizzata dalla rima fiore/amore, che richiama la cantabilità e la tradizione.
La continuità del messaggio è data dall’anafora del verbo amare, che apre ogni strofa.

Amai la verità che giace al fondo,
quasi un sogno obliato, che il dolore
riscopre amica. Con paura il cuore
le si accosta, che più non l’abbandona.

Nella 2^ Saba esprime una dichiarazione sui contenuti che sono guidati dalla ricerca de “la verità che giace al fondo”, definita attraverso una metafora che la accosta al “sogno obliato”. Il poeta conduce la sua ricerca con uno sforzo di sincerità e onestà che comporta spesso dolore e paura.

La posizione forte delle parole chiave “dolore” e “cuore” evidenziano i temi principali della ricerca poetica di Saba, cioè la sofferenza e la dimensione di intimità.

Amo te che mi ascolti e la mia buona
carta lasciata al fine del mio gioco.

Nella 3^ strofa si delinea la dichiarazione sul rapporto con il pubblico “te che mi ascolti”. La dichiarazione di amore al lettore e la soddisfazione per i risultati raggiunti indicano la funzione sociale assolta dalla poesia, perché il racconto interiore dell’animo del poeta illumina i meccanismi psicologici che agiscono negli uomini in generale.

La posizione forte del pronome “te” esprime il legame tra poeta e lettore, fondato sulla comunicazione, che rende la poesia un’eredità utile, “buona carta”.

Il concetto chiave della lirica è che la poesia di Saba è rimasta sempre ancorata ai propri ideali nel corso degli anni, rappresentando un punto fermo nella vita del poeta e una sorta di ponte tra passato e presente. La continuità è messa in risalto dal verbo “amai/amo”: la forma del passato remoto, nei versi (vv. 1 e 5) enfatizza il concetto di una poetica costruita nel corso degli anni. Invece l’uso del presente Amo (v. 9) sottolinea la continuazione dell’esercizio poetico, che prosegue nel presente e continua ad avere un ruolo attivo.

La produzione di Saba si fonda sull’onestà: la poetica della “parola onesta” significa che Saba fonda la sua poesia sulla realtà, pone attenzione a situazioni quotidiane e personaggi comuni, si esprime attraverso un linguaggio semplice, che si avvale di parole comuni di valore universale, perché comprensibili a tutti. La sintesi di tutta la sua poetica si ritrova nelle espressioni chiave della lirica: “trite parole” si riferisce al lessico tradizionale, comune ai poeti e al loro pubblico; la “rima amore/fiore” esprime il ritorno alla tradizionale cantabilità del testo poetico; infine “verità” definisce la missione etica della poesia.

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Luca Pirola
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Written by Luca Pirola

History and Italian literature teacher

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