Il palombaro

Rarefazioni e parole in libertà: la poesia futurista

Luca Pirola
2 min readJan 12, 2022

Nella raccolta Rarefazioni e parole in libertà (1915) Corrado Govoni inserisce quattro “poesie visive” e una serie di tavole parolibere, tecnica che costituisce una delle peculiarità della poesia futurista. La tavola parolibera, di cui è esempio Il palombaro, coinvolge lettura e disegno al fine di trasmettere i contenuti tramite diversi codici comunicativi, che risultano essere tra loro complementari.

Il palombaro si presenta come una rappresentazione formata da disegni “a tema” tracciati con linee volutamente infantili, corredati da commenti e scritte scritte con una grafia elementare.

Il testo è costituito dalle parole e dalle descrizioni che formano un commento alle immagini. Govoni costruisce delle analogie disegnate, disposte in modo da creare la sensazione di un movimento ondulatorio, così da rendere la sensazione di essere in un fondale marino e conferire all’ambiente una scenografia vibrante di vita.

Le analogie ardite e inedite sono dominanti nel testo visivo: la medusa (in basso a destra) diventa un ombrello di mendicante, i rametti di corallo (in basso al centro) sono definiti primavera metallizzata dei coralli, l’oloturia (in basso a sinistra)è un sacco verminoso di cenciaiolo, l’attinia (al centro) viene indicata come il ceppo insanguinato dove lasciarono i capelli serpini le sirene decapitate, le ostriche (in basso a sinistra) sono cofani di sputi e di perle. Domina la scena il disegno del palombaro, unica presenza umana nel mondo sotterraneo, uomo moderno che — fedele alla visione futurista — supera i propri limiti grazie alla tecnologia. Il disegno è accompagnato da una didascalia costituita da frasi slegate: il palombaro è definito spauracchio, un burattino inteso a divertire i pesci, un acrobata profondo, ma successivamente diventa un becchino mascherato che ruba cadaveri d’annegati, un assassino ermetico, un boia sottomarino armato di accetta. L’uomo è perciò una presenza minacciosa, estranea a questo ambiente, collegata al mondo di superficie da una lenza, un cordone ombelicale che sale verso l’alto.

Il significato della tavola parolibera rimane oscuro, poiché il concetto dello “scendere in fondo”, dello “scandagliare” potrebbe rimandare alla ricerca interiore dell’intellettuale, alla ricerca della verità oltre le apparenze sensibili. Tuttavia qui appare predominare un tono ironico e giocoso, evidenziato dall’infantilismo ricercato nei tratti e nella grafia, pur se questo aspetto risulta essere antitetico ad alcune immagini truculente e sanguinarie di cui il palombaro, boia armato di accetta sembra essere responsabile.

La valenza distruttiva del palombaro sembra riportare al ruolo del poeta indicato da Marinetti nel manifesto del futurismo: il poeta è il distruttore del passato, della cultura tradizionale invecchiata e indebolita.

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Luca Pirola
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Written by Luca Pirola

History and Italian literature teacher

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