Mancato acquisto
Lo smarrimento religioso dell’uomo contemporaneo
La lirica è pubblicata nella raccolta Res amissa, è un esempio di come Caproni riesca a esprimere versi di inaudita levità e chiarezza senza rinunciare all’ambizione e alla responsabilità di riflettere le inquietudini di un’epoca, come il secondo Novecento italiano, attraversata da turbolenze e trasformazioni spiazzanti.
Il poeta immagina di entrare in un negozio abituale, ma lo trova gestito dal figlio dell’antico proprietario. Nonostante la proposta di quest’ultimo di fargli credito, egli esce senza acquistare nulla. L’episodio rappresenta lo smarrimento religioso dell’uomo contemporaneo.
(sul Grave, ma appena)
Caproni inserisce spesso nel preambolo alle sue liriche una didascalia di ordine musicale. Il graveè infatti uno dei movimenti musicali, lento e severo, che fa uso di note lunghe e tonalità basse. Caproni intende così chiarire fin dall’inizio quale sia la modalità di esecuzione e di lettura di questo testo: non un componimento allegro e vivace dunque, ma una riflessione pensosa e meditativa. Tuttavia, l’accostamento di ma appena rivela anche la vena ironica del poeta, che sa miscelare gravità e leggerezza.
Entrai dal mio già abituale
fornitore, dopo
non so che lunga assenza.Tutto era mutato.
Quasi
non riconoscevo il locale.
Il tema della lirica è, come in tutta la raccolta Res amissa, il tentativo di recuperare “quanto si è perduto”, cioè il rapporto con Dio, un bene che con il tempo è andato smarrito. Caproni presenta il tema attraverso un apologo, cioè un racconto allegorico e morale, in cui, fingendo di parlare di un acquisto, affronta questa delicata questione. Descrive così il suo ingresso, dopo tanto tempo, in un negozio nel quale era solito andare: lì però tutto è cambiato, tanto che il poeta non riconosce più il locale. Il locale cui si riferisce Caproni non è naturalmente un negozio, ma il luogo dove, tradizionalmente, si va per incontrare Dio, cioè la chiesa. Il riferimento è anche di tipo storico: dopo il Concilio Vaticano II e con il pontificato di Giovanni Paolo II (1978–2005), Caproni provò una forte curiosità per il volto umano e comprensivo assunto dalla religione cattolica, che aveva adottato numerosi cambiamenti (per esempio lo spostamento dell’altare verso i fedeli, l’abolizione del latino, il coinvolgimento dei laici…). Anche per questo il poeta dice che tutto era mutato e che non riconosceva il locale.
Nessuno al banco.
Diedi
una voce.
Aspettai
Aspettai a lungo.
Battei,
fuor di pazienza, le mani.
Nel negozio l’avventore non trova nessuno al banco e nemmeno chiamando arriva qualcuno. Solo quando egli perderà la pazienza un tizio si degnerà di farsi vedere. Caproni sottolinea così due aspetti importanti della fede nell’epoca contemporanea: 1) il prevalere della ricerca soggettiva e inquieta del singolo, ponendo in secondo piano la mediazione istituzionale della Chiesa; 2) la realizzazione di una dimensione meno gerarchica della Chiesa, che lascia più spazio all’esperienza e alla partecipazione del singolo.
Apparve (sulla trentina,
di strano colorito) un tizio
(certo, di razza non latina)
da me mai prima visto
né conosciuto.
I cambiamenti sono dovuti al nuovo padrone del negozio, passato, in seguito alla morte del padre, nelle mani del figlio, cioè Gesù Cristo. Il poeta dichiara di non averlo mai prima visto / né conosciuto e non nasconde una certa sorpresa di fronte al suo strano colorito e ai suoi tratti somatici. Il poeta dunque non lo conosce: conosceva semmai il padre, cui questo tizio non assomiglia minimamente.
«Mi chiamo»,
mi fece, «Gesù Cristo.Da tempo qui è cambiata gestione.
Venni con mio padre.
Sono anni.Mio padre è morto.
Ora,
come voi stesso vedete,
son solo nella conduzione
dell’esercizio.Comunque,
eccomi a voi.Chiedete,
e cercherò d’esser pronto
a soddisfarvi.Il conto
non vi preoccupi.È un pezzo
che, specie s’è alto il prezzo,
oramai uso far credito.Ditemi.
Salderete
come e quando vorrete».….
Qual è il messaggio allegorico celato sotto questi versi? Gesù Cristo sta dicendo che molto è cambiato nella religione cattolica e che alla religione del Padre si è sostituita quella del Figlio. Questa è caratterizzata da una maggiore indulgenza nei confronti dell’uomo, di cui si conosce la miseria, ed è basata sull’amore, la fiducia, il perdono. A differenza del Padre, Gesù Cristo non pretende dalla clientela di essere pagato in contanti, ma è pronto a far credito e non intende nemmeno dettare le condizioni del pagamento (Salderete / come e quando vorrete).
Con la religione del Figlio, ci dice Caproni, viene meno la rigida, inflessibile morale retributiva di un tempo, secondo la quale i meriti accumulati o le colpe commesse portano l’uomo rispettivamente alla salvezza o alla dannazione. Ora invece è il tempo della misericordia, e tutti sono invitati a godere dei beni anche se non dispongono del necessario per pagarli.
Lo guardai.
Crollai il capo.
Aveva pur parlato,
è indubbio, a chiare e oneste note.Ma allora, perché uscii a mani vuote? …
Il poeta stesso non riesce a motivare la decisione di uscire a mani vuote. Eppure una spiegazione c’è: se la religione del Padre era legata ai concetti veterotestamentari di giudizio, condanna e castigo eterno, quella del Figlio è basata sulla fiducia nella misericordia di Dio e sul libero assenso. Non è vincolante, non pretende un’adesione immediata, contempla cadute e rinvii, deviazioni e ravvedimenti. E proprio per questo motivo, perché implica una decisione del singolo, la scelta è ancora più difficile e impegnativa.
I mutamenti della mentalità religiosa occorsi nel Novecento sono simboleggiati dal cambiamento della gestione del negozio. Al cristianesimo tridentino fondato sulle norme e i divieti si è sostituita una fede misericordiosa dopo il Concilio Vaticano II, questo è reso con l’offerta a credito della “merce” del negozio. La menzione di Nietzsche relativa alla morte di Dio, non impedisce a Caproni di cercare una fede, ricerca alimentata da un senso di necessità per la ricerca della Verità e del senso esistenziale. L’impostazione nuova è centrata sulla maggiore indulgenza nei confronti dell’uomo, di cui si conosce — e si perdona — la debolezza. (è pronto a far credito, v.27; non si preoccupa dei modi e dei tempi di saldo del debito salderete/ come e quando vorrete, vv. 28–29). Nonostante ciò Caproni rifiuta la fede, esce perplesso dal negozio, non sapendo spiegare la sua scelta, ma di sicuro non appagato dalla proposta cristiana.
Stile
La metrica è formata da brevissime strofe, anche di un solo verso, di versi liberi compresi tra il senario e l’endecasillabo, disposti spesso a scaletta e irregolarmente rimati.
Lo stile narrativo, costruito su un episodio quotidiano, riveste il contenuto teologico. Prende forma di un apologo (racconto con contenuti allegorici). Tale scelta di stile è chiara nell’individuazione del gestore con Gesù. Questo permette l’interpretazione corretta di tutto l’episodio.