Sono una creatura

Giuseppe Ungaretti, L’allegria

Luca Pirola
3 min readJan 25, 2024

L’altura di San Michele del Carso, sul fronte di Gorizia, teatro di sanguinose operazioni militari nella Prima guerra mondiale, diventa fonte di ispirazione. La lirica affronta la tematica dell’angoscia dell’uomo dinanzi al dramma e agli orrori della guerra: il poeta si sente uomo tra gli uomini, creatura di pena che soffre per sé e per l’umanità intera.

metro I versi sono liberi con una suddivisione strofica di otto versi nella prima, tre nella seconda e nella terza; quest’ultima di soli ternari.

Valloncello di Cima Quattro il 5 agosto 1916

Come questa pietra
del San Michele
così fredda
così dura
così prosciugata
così refrattaria
così totalmente disanimata

La pietra del Carso si propone insistentemente come l’elemento su cui si focalizza l’attenzione dell’autore. Nel titolo è presentata un’identità tra pietra e poeta (Sono); poi l’identità si fa similitudine, infatti il poeta accosta analogicamente la roccia carsica alla condizione del proprio animo pietrificato dal dolore dinanzi alla tragedia collettiva della guerra: una realtà esterna è dunque utilizzata per rappresentare uno stato d’animo che non si potrebbe facilmente trasmettere in maniera diretta.

Le anafore danno particolare rilievo mediante la climax agli aggettivi riferiti alla pietra priva di vita (fredda, dura, prosciugata, refrattaria, disanimata).

Come questa pietra
è il mio pianto
che non si vede

La lirica è costruita su una similitudine (Come questa pietra / è il mio pianto) che collega due elementi opposti per significato: la pietra carsica nella sua durezza minerale è collegata al pianto del poeta, un pianto invisibile, trattenuto fino alla insensibilità. La pietrificazione del pianto è una condizione di morte anticipata: vivendo come pietrificati si sconta il privilegio di non essere morti.

I versi liberi e le unità sintattiche scarnificate accompagnano il tono lapidario della lirica, costituita da un periodo per ogni strofa: le prime due presentano un paragone nel quale è messo al primo posto il secondo termine (Come questa pietra), mentre il primo termine (è il mio pianto) è posto a fine periodo.
L’architettura sintattica è la seguente:
Come… / così… / così… / così… / così… / così… ed è interessante la variazione introdotta nella seconda strofa: Come… / è… dove «è» risulta strutturalmente equivalente al «così» della prima strofa.

La morte
si sconta
vivendo

La sentenza conclusiva (La morte / si sconta / vivendo) riprende il titolo e riassume le considerazioni precedenti: racchiuso nel suo dolore, il poeta sconta il privilegio di non essere morto e, come sopravvissuto, avverte un senso di colpa. Il paesaggio pietroso del Carso rappresenta la desolazione e l’estraneità. Nel segreto impenetrabile di questa pietra, il poeta vede riflessa la propria impotenza.

Attraverso l’identificazione nella roccia carsica, perciò, Ungaretti sente la propria dimensione creatura, risale a un’esistenza semplice, scarna, di pura presenza. Questa volta non viene espresso un sentimento di identificazione rappacificante con il creato, quanto l’esperienza della durezza e dell’insensibilità.

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Luca Pirola
Luca Pirola

Written by Luca Pirola

History and Italian literature teacher

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